Capita di frequente che una società organizzi una festa per una ricorrenza particolare. Di seguito una breve guida sul trattamento dei costi (i principali di solito sono per l’affitto sala e catering) relativi a tale evento.
Costi ai fini delle imposte: oneri di utilità sociale
Se alla festa vengono inviatati solo dipendenti della società, allora tali costi dovrebbero rientrare nella fattispecie degli “oneri di utilità sociale” ai sensi dell’art.100, comma 1 del Tuir. Ai sensi del predetto articolo “le spese relative a ..servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti..volontariamente sostenute per specifiche finalità di …ricreazione.. sono deducibili per un importo non superiore al 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi”.
Quindi, da un punto di vista Ires, la deduzione è limitata ad una percentuale del costo aziendale del personale dipendente.
Da un punto di vista Irap, la deduzione del costo dipende dalla sua classificazione civilistica a bilancio. Dato che tali costi sono classificati nell’aggregato B14, “oneri diversi di gestione”, allora sono pienamente deducibili a fini Irap.
Costi ai fini delle imposte dirette: spese di rappresentanza
Se alla festa sono invitati anche altri soggetti, diversi dai propri dipendenti, allora tali costi rientrano tra le spese di rappresentanza, deducibili nei limiti previsti dall’art.108 del Tuir. Ai sensi del DM del 19 novembre 2008, l’art.1, comma 1 , lett b),rientrano tra le spese di rappresentanza “le spese per feste, ricevimenti e altri eventi di intrattenimento organizzati in occasione di ricorrenze aziendali di festività nazionali”.
Ai fini della deduzione Ires, tali spese sono deducibili nel periodo d’imposta di sostenimento, nei limiti di una percentuale dei ricavi e proventi della gestione caratteristica, risultanti dalla dichiarazione dei redditi relativa allo stesso periodo nella misura pari a:
- 1,5% dei ricavi e degli altri proventi, fino a euro 10 milioni;
- 0,6% dei ricavi e degli altri proventi, per la parte eccedente euro 10 milioni e fino a 50 milioni;
- 0,4% dei ricavi e degli altri proventi, per la parte eccedente euro 50 milioni.
Da un punto di vista Irap, la deduzione del costo dipende dalla sua classificazione civilistica a bilancio. Dato che tali costi sono classificati tra i costi della produzione, allora sono pienamente deducibili a fini Irap.
Trattamento ai fini delle imposte dirette dei costi di catering
Per quanto riguarda i costi di catering, saranno deducibili al 75%. Infatti ai sensi dell’art.109, comma 5 del Tuir, i costi per somministrazioni di alimenti e bevande, nel cui ambito rientrano senz’altro le spese di catering, sono deducibili al 75%.
Sarà quindi opportuno farsi scorporare dal fornitore, nel momento in cui lo stesso effettua la fattura, il costo del catering, soggetto al predetto limite di deducibilità, dal costo di affitto della sala. Quest’ultimo costo, sommato al 75% del costo del catering (in quanto il residuo 25% è comunque indeducibile) , è soggetto ai limiti di deducibilità o delle spese di rappresentanza o degli oneri di utilità sociale come sopra riportato.
Trattamento a fini IVA
Da un punto di vista IVA, se si tratta di oneri di utilità sociale, allora l’Iva in fattura risulterà detraibile per la società. In caso, invece, di spese di rappresentanza, l’Iva sarà totalmente indetraibile. Infatti ai sensi dell’art.19-bis1, art.1, comma 1, lett. h), “non è ammessa in detrazione l’imposta relativa alle spese di rappresentanza come definite ai fini dell’imposta sui redditi, tranne quelle sostenute per l’acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro”.