La rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni nel bilancio 2020 è un ottimo metodo per incentivare la patrimonializzazione delle società di capitali e degli enti commerciali e ottenere rilevanti benefici fiscali. La rivalutazione è ammessa per i soggetti che non applicano gli IAS ed ha per oggetto alcune tipologie di beni risultanti nel bilancio d’esercizio in corso al 31 Dicembre 2019.
Quali beni possono essere inclusi nella rivalutazione?
Secondo quanto previsto dall’Art. 110 del cd.Decreto Agosto, i beni oggetto della rivalutazione sono: i beni immateriali (brevetti e marchi), le immobilizzazioni materiali (impianti, macchinari, fabbricati) e le partecipazioni classificate tra le immobilizzazioni finanziarie risultanti nel bilancio chiuso al 31 Dicembre 2019.
A differenza di quanto previsto dalle precedenti leggi in materia, tuttavia, non si è più vincolati alla rivalutazione di “categorie omogenee” di beni, ma è ora possibile eseguire tale operazione per ogni singolo asset. Sono tuttavia esclusi gli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività d’impresa.
Il vantaggio fiscale della rivalutazione dei beni
Scegliere di effettuare la rivalutazione dei beni comporta la deduzione dei maggiori ammortamenti, già dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata effettuata la rivalutazione, ovvero nel 2021, con conseguente abbassamento dell’utile dell’esercizio 2021 e minori imposte da pagare (Ires ed Irap).
La rivalutazione può essere anche solo civilistica ma assumerà valenza fiscale col pagamento dell’imposta sostitutiva al 3%, il cui versamento può essere, inoltre, suddiviso in tre rate annuali di pari importo, da versare con scadenza entro il termine previsto per il versamento a saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d’imposta dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2020 , 2021 e 2022.
Da considerare che le precedenti leggi in materia prevedevano un’aliquota dell’imposta sostitutiva molto più alta pari al 10% per i beni non ammortizzabili e 12% per quelli ammortizzabili.
In caso di cessione / assegnazione ai soci / autoconsumo o destinazione a finalità estranee all’esercizio dell’impresa dei beni prima dell’inizio del quarto esercizio successivo a quello di rivalutazione, la plus / minusvalenza è calcolata con riferimento al costo del bene ante rivalutazione.
Come si effettua la rivalutazione
La rivalutazione deve essere eseguita nel bilancio dell’esercizio successivo al 31 dicembre 2019. Conseguentemente, per le società aventi l’esercizio sociale coincidente con l’anno solare, la società ha tempo fino all’approvazione del progetto di bilancio al 31.12.2020 da parte del Consiglio di Amministrazione, che solitamente avviene entro fine marzo 2021, per decidere se avvalersi o meno della rivalutazione dei beni.